FM2015: vecchio o nuovo?



Ho appena comprato FM2015, visto che FM16 lo prenderò al solito a gennaio e ci sto smanettando un pochino: da quel che ho giocato il ME sembra migliore dela 14 anche se noto una cerca propensione offensiva che non mi piace tantissimo, ma tant'è...

Non so se continuerò le partite a FM14, potrebbe darsi di spostare Il Colonnello da un edizione all'altra, quel che è sicuro è che ci saranno questo tipo di carriere:

  • Dall'Eccellenza alla A

  • Tutta l'Europa

  • I Bassifondi europei

  • Mondiale


Resta da capire come sviluppare tutto questo nel blog, seguitemi sempre.

Il Colonnello - Dittatura



Budapest, 25 Giugno 2013

7 anni di onorata carriera buttati nel cesso. Stamattina la mia testa scoppiava, colpa della pessima vodka offertami da Orban. Orban, brutto figlio di puttana.

So benissimo perchè sono qui, io, mediocre giocatore delle serie dilettantistiche italiane, voglia di sacrificio zero, ma zero proprio, carriera finita già a 25 anni, patentino da allenatore preso quasi per forza. Perchè il mio secondo nome è Ferenc, il mio nome da calciatore, quello che mi ha fatto perdere tempo alle distinte di mezza Sicilia, Puskas. Perdita di tempo, ma non un vezzo alla brasiliana, Puskas è un filo reale, non è Maicon Douglas, Allan Dellon e minchiate varie.

Se nel '56 Puskas non si sarebbe trombato la mia bisnonna, se lei non avesse dato come secondo nome quello della sua scopata, se suo figlio non si sarebbe poi innamorato di una siciliana e fatto il percorso inverso di tanti italiani in quegli anni e se mio padre non m'avesse raccontato tutto io non sarei qui, parte del piano di rinascita del calcio ungherese di Orban, un piano strampalato, tra stadi nuovi, spreco di denaro a fiumi e un giovane italoungherese che fino a 4 mesi fa giocava nel campo di Mascalucia con quel soprannome "strano"

Luci, flash, sorrisi falsi. La conferenza stampa è una tortura. "Raccontaci la tua storia", "Ma sei davvero il pronipote di Puskas", "Giocherai col catenaccio?"

Sembra quasi una storia falsa, infatti il piano perfetto di Orban di mettermi alla guida della Honved non ha funzionato, i dirigenti hanno rifiutato. Vado in seconda divisione, vado al Vasas.



Dopo aver visto la puntata dedicata a Puskas in "Storie Mondiali", la voglia di riportare l'Ungheria ai fasti degli anni 50 è davvero forte, quindi ho deciso di creare questo preambolo impersonando il pronipote di Puskas e dandomi queste regole:

  • Posso schierare e comprare solo giocatori ungheresi per tutta la mia carriera, posso però comprare giovani stranieri e farli giocare in primavera, facendoli esordire in prima squadra solo a cittadinanza ungherese acquisita

  • Posso allenare solo squadre ungheresi e le sue nazionali

Gli obiettivi sono i seguenti:

  • Vittoria di una competizione europea per club

  • Vittoria di Europeo o Mondiale con la nazionale

Il Colonnello - Dimenticando



Budapest, 3 Settembre 2005

Guardo la televisione, vedo una partita di calcio. Oggi sono passati dei signori qui all'ospedale, dicevano d'essere miei amici da anni. Non li ricordavo. C'era una signore che parlava spagnolo, diceva che insieme avevamo fatto faville giocando a pallone. 7-3, ripeteva, 7 a 3. Poi 3-6, 7-1, 1952, 1954, 5 coppe consecutive, oltre 1000 gol.

Niente, non ricordo niente. La partita in tv è molto bella, gioca la mia Ungheria. Lo stadio è intitolato a nome mio. Non ricordavo neanche questo. Ricordo solo Elizabeth e mia figlia Aniko. Vi voglio bene.

Il Colonnello - Italia



Bordighera, 25 Giugno 1957

Due anni di squalifica. Due anni. Due anni da solo, ad allenarsi e giocare con delle mezzeseghe. La solitudine gioca brutti scherzi. Elizabeth, perdonami. Non so se avrò il coraggio di dirtelo. La cittadina è bella, le donne lo sono di più. La solitudine Elizabeth.

Mi cercano. Inter, Fiorentina...pure per morto, m'avevano dato, Elizabeth. Non so se tornerò a giocare, non so se tornerò in Ungheria. Povera Patria, poverissima patria. La notte non dormo.

Perdonami Elizabeth.

Il Colonnello - La mia Waterloo



Bilbao, 22 Novembre 1956

Se non avessi irriso Liebrich, non mi sarei infortunato, non avrei giocato la finale in condizione pietose, non avrei perso, non sarebbe successa la rivoluzione. Tutta colpa mia, la nostra sconfitta ha scoperchiato il vaso di Pandora del regime, hanno tutti aperto gli occhi abbacinati dalle vittorie della Squadra d'Oro, dalle giocate mie e dei mie compagni, dal 6-3 di Wembley al 7-1 dentro casa, tutto finito. La mia sconfitta più cocente e la mia vittoria più inutile, perchè le menti liberate dalla mia sconfitta saranno represse col sangue. Waterloo.

Che senso ha ritornare? Ormai è finita. La mia Sant'Elena, il mio esilio, vado via, scappo. Elizabeth, ti amo.

Il Colonnello - Caro Napoleone



Berna, 5 Luglio 1954

Maledetto me, maledetto Liebrich: perchè irriderlo, perchè sfidare il fato, perchè? Guardo il ritratto di Napoleone appeso al muro dinanzi a me. Lui generale, io colonnello, tutti e due sconfitti inaspettatamente, dopo vittorie eclatanti, sorrisi compiacenti, sguardi suadenti.

L'onnipotenza ci ha traditi, l'invincibilità non ti fa capire, vedere, sentire. Sono stanco, mi fanno i piedi e il ginocchio.  Sono un colonnello il cui esercito si sta sgretolando sotto gli occhi. Non posso farci nulla.

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